Questionario: 8 domande per capire il tuo riposo
Ti invito a rispondere al questionario del buon riposo per riflettere sulle tue abitudini e scoprire molte indicazioni per dormire meglio.
Partiamo subito alla conquista del buon riposo!
1. Quante ore dormi in media ogni notte?
a. “In genere, circa 7-8 ore, anche se sono in viaggio”.
b. “Durante la settimana, in media 6 ore, poi recupero nel weekend”
c. “Dipende dai giorni e dal periodo: a volte 4-5 ore, altre anche 9”.
Il bisogno di sonno cambia nel corso della vita, riducendosi via via con l’avanzare dell’età. Così, se a un bambino servono 8-10 ore per recuperare energie, a un anziano possono bastarne 5-6 senza per questo dover essere considerato insonne. Inoltre, esiste una forte variabilità da persona a persona. Al di sotto di una durata minima (4-5 ore), tuttavia, il riposo diventa per tutti insufficiente, anche se il sonno è di per sé di buona qualità. L’alternanza di sonni brevi e prolungati può essere vista come un meccanismo di recupero, ma può predisporre a disturbi del sonno in momenti successivi, quindi, andrebbe evitata.
2. Ti addormenti in fretta?
a. “No, impiego sempre almeno mezz’ora prima di riuscire a dormire davvero”.
b. “A volte impiego pochi minuti a prendere sonno, ma certe sere può servire molto tempo”.
c. “Di solito mi addormento senza accorgermene, anche davanti alla televisione o con un libro in mano!”.
Impiegare oltre mezz’ora per addormentarti può essere un sintomo di un disturbo del sonno. Se il fenomeno si protrae per oltre un’ora, siamo in presenza di insonnia iniziale (quindi che interessa la prima fase del sonno). Se presente in modo cronico o ciclico, questa manifestazione potrebbe anche essere la spia di un disturbo dell’umore o d’ansia.
3. Se non riesci a prendere sonno come ti comporti?
a. “Resto a letto e penso ai fatti della giornata appena trascorsa e a quello che dovrò fare il giorno dopo, soprattutto se è un periodo pieno di impegni”.
b. “Mi metto a leggere, oppure mi alzo, ascolto musica rilassante e bevo una tisana, sperando che favorisca il sonno”.
c. “Accendo il computer e cerco qualche altro nottambulo con cui chattare oppure curioso tra i profili di Facebook”.
Se le difficoltà ad addormentarti sono legate ad ansie e preoccupazioni, rimanere a letto a pensare non migliora certo la situazione. Meglio alzarti, bere qualcosa di caldo e cercare di rilassarti. Vietato, invece, accendere il pc: rischi di rimanere incollato al monitor fino all’alba.
4. Le tue notti sono tranquille o agitate da ripetuti risvegli?
a. “Dopo aver spento la luce, è buio totale fino al suono della sveglia. A volte sogno, ma ricordo poco”.
b. “Mi sveglio sempre almeno una volta per bere o andare in bagno, ma poi mi riaddormento subito”.
c. “Tendo ad avere un sonno agitato e frammentato, soprattutto quando c’è qualche problema pratico da risolvere o sono un po’ giù di corda”.
Capita a tutti di svegliarsi di notte perché si ha sete, si deve andare in bagno o ci si è addormentati in una posizione scomoda ma, se il fenomeno è occasionale e ti riaddormenti subito dopo, non si tratta di un disturbo del sonno. Le cose cambiano se dopo il risveglio precoce non riesci più a prendere sonno o se i risvegli sono molti e ti impediscono di riposare a sufficienza.
5. Russi mentre dormi?
a. “I miei familiari si lamentano continuamente del rumore che produco durante il sonno, ma io non mi sono mai accorto di russare. Secondo me esagerano.”
b. “Non russo, ma, a quanto pare, mi muovo molto e parlo a voce alta mentre sogno.”
c. “No, non ho mai avuto problemi di russamento né manifestazioni di altro tipo durante il sonno.”
Il russamento, di cui spesso il diretto interessato non si rende conto, è una delle principali cause organiche di sonno frammentato e non riposante, caratterizzato da stanchezza, irritabilità e nervosismo durante il giorno, nonché da un aumentato rischio cardiovascolare. Riconoscere e trattare il russamento è fondamentale per migliorare la qualità di vita. L’agitazione associata a sogni dinamici, invece, è abbastanza innocua, a meno che non causi frequenti risvegli del soggetto interessato… e di chi gli dorme accanto!
6. A che ora ti svegli al mattino e come ti senti?
a. “Durante la settimana, alle 7.00, ma soltanto per obblighi lavorativi. È una vera fatica, se non ci fosse la sveglia…”.
b. “Sempre molto presto, non più tardi delle 5.30-6.00, anche nei fine settimana. Appena apro gli occhi sono subito perfettamente efficiente”.
c. “Dipende dall’ora alla quale sono andato a letto. In genere, mi alzo tra le 7.00 e le 8.00, ma impiego un po’ di tempo a prendere contatto con la realtà”.
L’orario del risveglio dipende da ritmi circadiani (orologio biologico interno) estremamente soggettivi, oltre che da fattori ambientali (in particolare, la quantità di luce, la temperatura e il periodo dell’anno). Così, c’è chi si sveglia tranquillamente alle 6.00 e chi vorrebbe dormire fino alle 10.00. Tuttavia, se a un certo punto ci si inizia a svegliare molto prima del solito (per esempio intorno alle 4-5 del mattino) senza motivo e a sentirsi poi stanchi durante il giorno, la situazione va approfondita: potrebbe trattarsi di “insonnia terminale” (ossia a carico dell’ultima fase del sonno) oppure essere il segnale di un disturbo dell’umore.
7. Durante la giornata ti capita di sentirti stanco, assonnato o di avere difficoltà di concentrazione?
a. “Sì, soprattutto nel primo pomeriggio il desiderio di una pennichella arriva a livelli imbarazzanti”.
b. “Sì, sono sempre un po’ stanco e deconcentrato. Per fortuna, il caffè aiuta”.
c. “No, mi sento energico, reattivo e ben sveglio fino a sera inoltrata, anche quando lavoro molto”.
Se si fatica ad alzarsi al mattino e/o ci si sente sempre stanchi e deconcentrati durante la giornata senza giustificazioni evidenti, bisogna parlarne con il medico perché all’origine del fenomeno potrebbe esserci un problema di salute. Una scarsa qualità del sonno o un disturbo dell’umore, magari in forma lieve e non immediatamente evidente (depressione atipica o mascherata), sono due possibili cause di queste manifestazioni.
8. L’idea di coricarti alla sera…?
a. “Mi mette in pace con il mondo. Finalmente si dorme…e si sogna!”.
b. “Mi fa pensare a quanto sarebbe bello addormentarsi subito, senza pensieri per il futuro”.
c. “Un po’ mi piace e un po’ mi angoscia perché già so che riuscire a riposare davvero non sarà facile”.
Se l’idea di andare a letto suscita preoccupazione legata alla difficoltà di addormentarsi, il problema va discusso con il medico per capire se si è di fronte ad un’ansia generata da un disturbo del sonno cronico o se, viceversa, è il disturbo del sonno a essere una delle conseguenze di un disturbo d’ansia preesistente. In entrambi i casi, il problema potrà essere risolto con farmaci mirati e adottando buone regole di igiene del sonno.
Cosa fare per il buon riposo
Tante domande, tante risposte, anche personali, perché ogni individuo – giovane, vecchio, alto, basso, magro, uomo o donna… – è un essere unico, con la propria fisicità e il proprio unico modo di dormire.
Allora cosa fare per un buon riposo? E soprattutto, a chi affidarsi? Io dico che improvvisare non è la strada giusta. Pensandoci bene, se hai bisogno di una visita specifica, vai dallo specialista e non semplicemente dal medico generico o “dall’uomo della strada”. Allora perché nella scelta del sistema letto ci si lascia guidare dal primo che capita, da individui che spesso non hanno “né arte né parte”? Visto il tema così specifico e importante per la vita di un individuo, la soluzione più intelligente e giusta è rivolgersi allo specialista: una persona che abbia una conclamata esperienza nel settore, che si sia aggiornata nel tempo e che soprattutto garantisca di esserci anche in futuro, visto che la durata di un materasso è 8/10 anni. Perché chi di mestiere fa il consulente del sonno da sempre, lo continuerà a fare, come l’ortopedico, il ginecologo, il cardiologo e così via.
Perché è così importante preoccuparsi di dormire bene?
Caro lettore, nella vita spendi tanti soldi per un’auto, per vestirti, per i viaggi. Tutte cose a cui dedichi un tempo minore rispetto al posto in cui mediamente passi un terzo della tua vita, il tuo sistema letto composto da rete, materasso e cuscino. Dimenticando tra l’altro che proprio grazie al grande recupero che avviene nella notte, migliora la qualità della vita di giorno sia per sé stessi, che per le persone vicine; in casa, al lavoro, negli affetti e nelle relazioni! Quindi ti invito a riflettere e informarti, da subito, per migliorare la tua esistenza.
Autore
Dott. Loris Bonamassa
Socio dell’azienda di famiglia Dormiflex, produttrice di sistemi letto – materassi, reti e cuscini. Da oltre 25 anni mi occupo di buon riposo, con svariate collaborazioni nel mondo della sanità e dello sport a livello nazionale. Oggi sono Sleep Coach e aiuto le persone, in particolare gli sportivi, a dormire meglio di notte per essere più in forma di giorno. Da queste esperienze sono nati i miei primi libri e le successive pubblicazioni.